Dalla pittura alla fotografia. Cos’è e come si realizza una foto in still life? Scopriamolo insieme.
Hai presente quando i pittori riproducono su tela una composizione di frutta, verdura e beni di prima necessità quali pane, pesce e companatico? Bene, questi soggetti con i quali gli artisti si confrontano, per affinare le loro tecniche nel disegno dal vero, rientrano del campo della natura morta. È una prassi che esiste anche in
fotografia e prende il nome di
still life.
Fotografia Still Life

Ma quando, in
fotografia, si parla di
still life e quali regole vanno seguite? Il pittore, se vuole riprodurre ciò che ha davanti a sé in modo realistico e verosimile, deve fare attenzione alla composizione, alla gamma di colori da utilizzare, alle ombre da riprodurre, alla prospettiva e alle proporzioni. Con l’avvento della
fotografia still life potresti pensare che tutti questi fattori vengono meno e che basta un semplice click per scattare l’immagine perfetta, ma non è così.
Sotto certi aspetti, la facilità e l’immediatezza di costruire un’immagine con un paio di scatti rende il lavoro più agevole ma, sotto altri aspetti, ci sono alcuni accorgimenti che non vanno sottovalutati, che si tratti di
still life o di qualsiasi altro campo di specializzazione artistico.
Gestire le luci

Dopo aver scelto e organizzato la composizione da immortalare, infatti,
vanno definite le luci e l’illuminazione della stessa. Per questo devi fare attenzione che esse appaiano il più naturali possibili. Di solito si ottiene questo effetto facendo in modo che gli oggetti disposti siano colpiti dalla luce di lato e non frontalmente, come potrebbe avvenire quando si vuole eseguire il ritratto di una modella da inserire in un catalogo pubblicitario.
Non solo, quanti sono gli
effetti luminosi (frontale, laterale, diffusa, diretta) tanti sono gli strumenti da utilizzare per ciascuno di essi e la stessa cosa vale anche per le ombre. Queste ultime devono essere bilanciate per fotografare il soggetto con i giusti contrasti.
In seguito va calcolato anche il livello di esposizione, cioè il tempo necessario per
far entrare la luce nell’obiettivo e, di conseguenza, calibrare la presenza di bianchi e neri che andranno ad imprimersi nella pellicola prima e nella
carta fotografica poi.
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Foto uniformi, realistiche e glamour

Anche qui, è da valutare la strumentazione e il target di riferimento. Quest’ultimo è un po’ come la tavolozza di colori per il pittore. Si tratta infatti di cartoncini di colore base ai quali il
fotografo deve adeguarsi per avere delle
immagini uniformi e realistiche in perfetto stile
still life, ma anche d’effetto e
“glamour” per un catalogo o una mostra d’arte.
Questi diversi accorgimenti professionali mostrano quanto il lavoro del pittore e quello del
fotografo siano molto simili. Gli aspetti da affrontare sono fondamentalmente gli stessi, ma vengono affrontati in modo diverso e sfatano la convinzione comune che crede sia più facile scattare una foto che riprodurre su tela qualsiasi cosa.
Tu? Che ne pensi?
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2 risposte
Meglio che continuiate a fare le raccoglitrici di mele, commesse di libreria, cameriere…web che? Ah ah ah oh mmio DDIo!