Quando si decide di diventare un web designer professionista non si sceglie un lavoro semplice ma un mestiere che è un continuo work in progress. Scopriamo insieme quali sono gli strumenti per diventare un professionista del web senza dimenticare che la formazione continua è la vera essenza di un professionista.
Abbiamo parlato tante volte di come
diventare un web designer professionista e dell’importanza della figura del
web designer all’interno di un’azienda o in una web agency. Il motivo è semplice: questa professione non si improvvisa da un giorno all’altro (un web designer non può di certo uscire da un uovo di Pasqua urlando “Sorpresa!”) e, soprattutto, non si impara su due piedi.
Un web designer è un professionista sempre work in progress. Una persona dall’innata passione per la tecnologia ed il web, per il design e la progettazione grafica. Non può essere un individuo asettico e che si auto-limita ma deve necessariamente essere convinto che
L’apertura mentale non è una frattura del cranio ma la capacità di avere una visione d’insieme della vita (e del progetto che si sta seguendo).
Quali sono gli strumenti che servono (davvero) ad un web designer o a chi, comunque, vuole diventare un professionista del web? Semplice: hai presente quando vuoi cominciare un nuovo progetto? La sensazione che hai alla pancia, quell’entusiasmo leggero al mattino, quell’energia che ti percorre la pelle quando ne parli e quella voglia irrefrenabile di cominciare? Ecco, ora sai cosa serve davvero ad un web designer:
il web design non riguarda solo saper utilizzare i giusti software, installare un font su Photoshop o aver letto i libri consigliati dal guru di turno.
Il web design è (soprattutto) una questione di cuore e di anima.
E di formazione.
Creatività, Curiosità e Cuore: le 3 C del Web Designer
Quando navighi un sito web, la prima cosa che ti aspetti è che
ti capisca. Già, vorresti che facesse esattamente quello che vuoi tu. Immagina, allora, la difficoltà di chi – dalla parte opposta – deve progettare quel contenuto, quella pagina, ogni singola interazione. Ed ecco allora che
il primo (anzi il primo set)
strumento di un bravo web designer diventa proprio il cuore. Come il cuore, ti starai chiedendo. Che centra con il web? Centra, eccome, se c’entra! Un web designer professionista, all’atto della creazione del processo di UX design deve necessariamente
entrare in empatia con il suo utente medio e cercare di capire le dinamiche di navigazione che quest’ultimo progetterà senza sapere di farlo. Quindi, di conseguenza, un alto tasso di empatia,
buona volontà et amore per quello che si fa sono necessarie alla buona riuscita di un sito web o un applicazione mobile.
Cercare di comprendere i processi mentali per cui un utente, per un qualsivoglia motivo,
clicca esattamente su un pulsante, di un colore specifico, di una forma prestabilita
sembra quasi un trucco di magia. Con la giusta formazione (e qualche accenno alla
teoria del colore dal nostro blog!) e un paio di caratteristiche innate, una persona curiosa e creativa può facilmente diventare un web designer professionista.
La
curiosità: voglia di capire come funzionano i processi mentali, le motivazioni che portano le persone ad agire in determinati modi sul web e riportare il tutto in flussi ordinati ed organizzati. La voglia di scoprire sempre cose nuove. La naturale passione per strumenti.
La curiosità è la migliore amica di un web designer professionista. Lo aiuta a restare
sempre sull’attenti alla ricerca dell’ultimo trend e delle novità del settore, a migliorarsi, a dare un senso a quella famosa citazione
stay foolish, stay hungry. Già, perché Steve Jobs non era un web designer, però aveva ragione da vendere. Il motivo è semplice: oltre alla
fame di sapere e di capire, c’è la voglia di stupire, emozionare, far innamorare l’utente del proprio progetto. Quindi,
per essere un web designer professionista gli strumenti da avere sono
- curiosità
- creatività
- cuore
Carta e penna: la voglia di progettare
Altri strumenti fondamentali per un web designer:
la carta, la penna ed il proprio cervello. Spesso ci dimentichiamo della bellezza dei ferri del mestiere più immediati. Ci sono, addirittura, persone che quasi dimenticano come si scrive talmente è frequente (ed ossessivo, a volte) l’utilizzo che fanno della tecnologia. Quindi, messi da parte per un attimo computer, smartphone e
fatti vari la vera sfida è scrivere, appuntare, collegare. Insomma, ragionare con carta e penna alla mano con il proprio cervello. Sembra così scontato che quasi fa ridere, ma è così:
Se non sai ragionare, non sai creare. Se non sai creare difficilmente puoi realizzare qualcosa per altri.
Più o meno è questo il ragionamento: sgomberare la mente, sedersi e buttare giù le proprie idee. Se si può, farlo col cliente o con chi comunque sta commissionando un lavoro (può succedere di lavorare magari per un progetto personale) è sempre meglio.
Due cervelli is meglio che one, possiamo sostenere parafrasando la famosissima pubblicità di un gelato. Quindi, collegare le sinapsi, ragionare con chi ci sta di fronte (magari accogliendo a mente aperta le sue esigenze, è meglio) e tirare fuori idee
come se piovessero polpette!
Resilienza: dote sconosciuta del web designer
Secondo
Wikipedia, la parola
resilienza ha due significati distinti e separati:
-
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
-
In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Che cosa centra la resilienza con il web design, a questo punto? Semplice:
ciò che non uccide rende più forte. La
voglia di provare, fallire, sbagliare e ricominciare a creare e a progettare è la vera differenza tra chi considera il web design un modo per passare il tempo e chi invece possiede una passione autentica e vuole
diventare un web designer professionista. Chi ha la volontà di vincere la scommessa con se stesso ed accetta anche una sconfitta, allora ha la stoffa per lavorare nel settore web. Non è facile, ma ti fa battere il cuore! La resilienza, poi, tra le altre cose è anche una delle componenti della creatività. Motivo in più per fare della propria passione un lavoro!
La vera chiave del successo è la formazione
Il consiglio più ovvio per diventare web designer è, ovviamente, quello di avere alle spalle una buona formazione. Non per i soliti motivi, però. Imparare sì ma in modo davvero differente. Molti corsi possono dare una combinazione (decente) di teoria e pratica. La formazione del web designer, però, oltre ad essere continuativa, deve essere sicuramente differente.
Un web designer dovrebbe, imparare ad imparare prima di qualsiasi altra cosa. Deve imparare a fidarsi dei propri sogni, del proprio istinto e della propria testa ma, allo stesso tempo, deve lasciarsi guidare dal formatore per intraprendere strade nuove e sconosciute, dove perdersi con passione e ritrovarsi con convinzione.
Il
corso per diventare web design dovrebbe essere completo di persone che riescono a trasmettere non solo le nozioni ma la passione, i
trucchi del mestiere e l’esperienza viva. Ecco perché è importante scegliere un corso che sia sì formativo ma tenuto da un professionista e non da un professore. Ancora sì alle lezioni in aula ma con il computer alla mano per mettere subito in pratica quello che viene detto. Insomma,
corso per web design dovrebbe avere la giusta quantità tra moduli teorici e pratici, esercitazioni e passione, un equilibrio tra professionista e docente. Non solo
collaborazione alla crescita.
Un corso da consigliare a chi vuole diventare un web designer c’è. Prova a cliccare sul programma del corso in web design e fabbrichiamo insieme un sogno (il tuo)!