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Mai sentito parlare di infografica?
Un metodo comunicativo recente che sta approdando sempre di più nella comunicazione di oggi rivelandosi fondamentale, ma di cosa si tratta veramente?
Il nostro docente del Corso di Grafica Pubblicitaria Marco Vimercati, professionista top a livello italiano con esperienza pluriennale nel settore della comunicazione, spiega che cosa sia l’infografica ed i vantaggi che questa comporta nella comunicazione.
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Cos’è un’infografica
Se è vero che i media dinamici come Tv e Web stanno sostituendosi ai media statici, il cui tradizionale rappresentante è la carta stampata, non è altrettanto vero che le immagini in movimento stiano sostituendosi alle immagini statiche.
L’importanza delle immagini, la loro capacità di comunicare direttamente e di rimanere impresse nella memoria, ha continuato a farle rimanere protagoniste della nostra comunicazione, fino a farci affermare che viviamo in una civiltà “iconica”.
Di certo la presenza delle immagini e la loro cooperazione con il testo, ha mostrato inequivocabilmente la sua efficacia, testimoniata da centinaia di studi contemporanei.
Sistemi di presentazione offerti dai sistemi dei computer come PowerPoint o KeyNote ci fanno capire quanto sarebbero più noiose le nostre presentazioni se non riuscissimo a renderle belle e bene organizzate nella loro interfaccia visiva.
Per costruire una comunicazione visiva efficace non bastano però i sistemi informatici
Le nostre conoscenze sui sistemi che regolano la nostra visione possono aiutarci a creare immagini migliori e a non commettere errori.
Un’osservazione un po’ più approfondita del fenomeno ci porta alla Teoria della Gestalt, un vasto apparato psicologico che descrive “come noi vediamo”.
La teoria della Gestalt
La Teoria nasce dalla psicologia della Gestalt, sviluppatasi in Germania intorno ai primi del ‘900 ad opera di Kurt Koffka, Wolfgang Köhler e Max Wertheimer.
Le teorie di questi studiosi contribuirono a sviluppare interi campi di indagine non solo sulla visione, ma sull’apprendimento, sulla memoria, sul pensiero e nell’ambito della psicologia sociale.
Oggi la Teoria dell Gestalt sembra non avere rivali ed è universalmente riconosciuta valida, anche per una sorta di “autoevidenza” delle proposte che mette in campo.
“Il tutto è più della somma delle singole parti” è vero più che mai, e tutte le teorie associazioniste dello strutturalismo ottocentesco sembrano non avere quasi più valore.
Aggiungiamo che le ricerche testimoniano che l’immagine è l’aspetto prevalente della comunicazione: l’80% delle persone ricorda più facilmente ciò che ha visto rispetto a ciò che ha letto (20%) o sentito (10%).
Il 75% dei contenuti condivisi dai brand è costituito da foto. L’87% delle interazioni con un contenuto su un Social network coinvolge una fotografia.
Uno dei modi più attuali di mettere in campo queste conoscenze e di applicarle anche ai media dinamici come il web è l’uso dell’infografica (infographic), un modo di “confezionare” l’informazione con particolare attenzione alla grafica e cercando di coniugare nel modo più opportuno la parte visiva con quella testuale.
E’ una tecnica di comunicazione che coinvolge aspetti di design e di arti visive, di fotografia e di illustrazione, ma ha funzioni informative e di carattere saggistico o giornalistico e naturalmente si avvale di tecnologie informatiche.
I molti usi dell’infografica
L’infografica serve per creare tabelle, diagrammi, mappe concettuali, schemi e istogrammi, grafici e statistiche, ma un uso sapiente e creativo dei sistemi infografici può trovare vaste applicazioni nell’editoria, nel giornalismo, nella comunicazione d’impresa.
Oggi l’infografica è frequentemente utilizzata nei magazine, nei libri e nella manualistica, ma le sua applicazioni spaziano in molte direzioni e si mostrano adatte a rappresentare anche complessi schemi scientifici.
Sembrano addirittura adatte a mostrare anche le nostre “mappe mentali” riuscendo a schematizzare le strutture del nostro sistema cognitivo.
E’ sufficiente cercare il termine “infografica” su un motore di ricerca per rendersi conto di quanto questo medium sta esprimendo non soltanto grandi potenzialità semantiche ma anche la possibilità di esprimere divertimenti stilistici, gusto della citazione e ricerca formale che diventano a loro volta catalizzatori per un messaggio più efficace.