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Il catwalking è forse, assieme all’abito, l’essenza stessa dell’essere una modella. Il suo tratto distintivo.
Come si riconosce una modella? Dal fisico solitamente alto e slanciato, preferibilmente asciutto. Dal portamento, deciso e sicuro di sé. Dalla capacità di tenere sempre la testa alta, quasi non dovesse mai guardare dove mette i piedi. E poi, senza ombra di dubbio, dal catwalking. Ma cos’è il catwalking?
Catwalking: cos’è e perché si chiama così
Quando si parla di sfilate, il termine solito con il quale ci si riferisce alle passerelle è l’inglese “runway”. Non di rado, però, gli esperti del settore, gli insider e le persone del mondo della moda utilizzano l’espressione “catwalk”. Si tratta di una parola che viene direttamente da catwalking, ossia il modo in cui viene chiamata la camminata delle modelle. Il termine significa letteralmente “camminata del gatto”, e si riferisce al fatto che, in passerella, le modelle sembrano camminare come i felini: mettono un piede avanti all’altro, guardano in alto, e assumono così un’andatura sensuale e graffiante.
L’importanza del catwalking
Quando una modella sale in passerella, tutta l’attenzione è su di lei: attorno diventa tutto silenzioso, le luci sono interamente puntate su di lei e gli occhi della gente anche. La creazione diventa la vera protagonista. Per questo è importante che la modella sia all’altezza dell’abito che indossa. Che ostenti fascino e sicurezza, carisma: tutte qualità da trasmettere alla creazione che indossa. La camminata è quindi una delle prime cose che si impara, ma anche quella forse più difficile. Un piede davanti all’altro: la teoria è facile, come quando da bambini si camminava sui muretti stando attenti a non cadere. Ma la pratica richiede molto di più: spalle dritte, petto in fuori, testa alta e soprattutto un ottimo equilibrio. Per quanto la si possa apprendere in breve tempo, infatti, anche le top più navigate non smettono mai di perfezionarla: perché, quando sei in passerella, il modo in cui sfili è tutto!