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Intervista a Sandra Bacci: di giorno professoressa di matematica, quando può style blogger. Scopri la sua storia e lasciati ispirare dalla sua passione per la moda.
Il modo migliore per diventare stilista è vivere il mondo della moda a 360°. La passione e la voglia di innovare sono la componente principale, che si tratti di un bozzetto, un idea o un esperimento fatto con quello che si ha nell’armadio, ma avere delle basi solide da cui spiccare il volo è altrettanto importante, Sandra l’ha fatto con la sua passione per la moda e la scrittura, unite ad un corso di formazione che le ha permesso di costruire delle solide fondamenta.Ciao Sandra. Raccontaci un po’ chi sei e cosa fai nella vita.
Insegnante di matematica per scelta, style blogger e fashion editor per casualità (collaboro con So Magazine di Sodini). Patologicamente entusiasta e curiosa, prediligo i contrasti e i controesempi; rifuggo gli stereotipi. Credo fortemente nella potenza del sorriso, come approccio, come arma, come cura e come dono.Che cosa vuol dire essere una Style-blogger?
Vuol dire innanzitutto essere una blogger. Ovvero una persona che ama scrivere, e anche parecchio. Scrivere inteso come esprimere I propri pensieri in contenuti originali. Come succedeva un tempo quando avevamo il nostro diario gelosamente custodito, soltanto che adesso abbiamo buttato via il lucchetto. Non si può essere una blogger ri-scrivendo, per esempio, contenuti di altri, né si può fare la blogger su Facebook, né tantomeno su Instagram. Direi neanche su Whatsapp . Poi vuol dire avere un blog. Meglio se un blog personale, da aggiornare almeno tre volte a settimana. Si può fare anche la blogger su un blog di un altro, ma è meno gratificante a mio avviso. In particolare,essere una style blogger, vuole dire avere così tanta voglia di parlare di così tante cose che rimanere invischiata in un’etichetta di fashion, food o travel blogger può mettere ansia. Così si cerca un contenitore più ampio. Dentro style – blogger in fondo ci puoi infilare quasi tutto (anche i miei pipponi sull’happiness mood, le felicità trascurabili e le storie di vita da prof. )
Qual è stato il tuo percorso professionale nel settore del fashion e della moda?
Ti posso dire quale è stato il mio percorso per diventare un’insegnante di matematica. Non voglio spacciarmi per un’esperta di moda e fashion nel senso più corretto del termine. Sono un’appassionata; la moda che amo e che seguo è quella colorata, originale, ironica ed accessibile. L’aspetto che mi ha sempre affascinato di più è stato quello del mescolare capi diversi che mi potessi permettere economicamente. Il gioco poi è venuto nella ricerca, nel riutilizzo, nello sperimentare. Un percorso professionale in ambito marketing e comunicazione è stato invece necessario attraverso corsi dedicati e molto studio individuale.Una curiosità che hanno in molti: come fa a guadagnarsi da vivere una fashion blogger?
Se lo scopri mi raccomando fammelo sapere! Dai scherzo. Si può guadagnare in modo indiretto o diretto. Se il blog arriva ad avere un numero di visite considerevole è possibile guadagnare dagli spazi pubblicitari che le aziende sono dispose ad affittare sulla home page del blog. Poi ovviamente ci sono i programmi di affiliazione nei quali le modalità di guadagno possono spaziare dalla percentuale riconosciuta sulle vendite generate da contatti provenienti dal blog, al pagamento di una quota fissa per i nuovi iscritti alla newsletter.ed infine i post sponsorizzati. I guadagni diretti arrivano solo se, oltre un elevato numero di visite si è davvero capaci di proporre qualcosa di diverso e qualitativamente valido. Solo allora si creano opportunità lavorative con case di abbigliamento che iniziano a contattarti per pubblicizzare i propri abiti e accessori, per servizi fotografici e per la creazione di linee di abbigliamento in collaborazione.Come vivi il tuo rapporto con i social network?
Con grande difficoltà e incoerenza. Da una parte ritiro il cellulare alle mie alunne se lo utilizzano in classe, dall’altra per ovvi motivi legati alla mia quotidiana attività di blogging sono quasi sempre connessa. Mai in classe però! In fondo la scelta di aprire un blog è scaturita proprio dalla sfida nei confronti della tecnologia che sembrava andare tanto velocemente, allontanandomi sempre più dai miei studenti. Avevo bisogno di stare il passo soprattutto con loro.Adesso mi rendo conto che non è possibile portare avanti nel tempo un blog senza conoscere bene le dinamiche della rete, senza riuscire a creare una community intorno alla propria persona. Ciò significa interagire con le persone e con gli utenti del web ma anche conoscere bene gli strumenti del personal branding e le piattaforme social principali.