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Cos’è un esecutivo?
L’esecutivo, nell’ambito della grafica pubblicitaria ed editoriale, è l’elaborato che il grafico fornisce allo stampatore (tipolitografia tradizionale, stampa digitale, serigrafia eccetera).
In pratica è la fase finale del lavoro del grafico, quella che precede la “messa in macchina”.
Caratteristiche principali di un esecutivo
L’esecutivo deve contenere una serie di requisiti che rendono compatibile il prodotto realizzato dal grafico con le tecnologie di stampa, e in particolare:
- Impostazione dimensionale del documento
- Indicazioni di stampa (registri, eccedenze, segni di taglio)
- Risoluzione delle immagini
- Codifica colore
- Eventuali tracciati di ritaglio per fustellature e sagomature
- Eventuali presenze di campiture extra quadricromia (quinti colori, inchiostri speciali, verniciature u.v.a. parziali)
- Altri requisiti variabili a seconda delle metodologie e dei supporti di stampa
Un tempo l’esecutivo per la stampa veniva realizzato su cartone, convertito in pellicole e poi trasformato in lastre per la litografia, chiamate comunemente “impianti”. Oggi le tecnologie ctp (computer-to-plate), sono capaci di creare le lastre direttamente da un file esecutivo.
L’esecutivo è quindi la conversione di un file prodotto dal computer in un altro file compatibile con la stampa (il più usato è il formato .pdf).
Prima dell’esecutivo
Abbiamo quindi visto che l’esecutivo riguarda la parte tecnica e realizzativa. Prima di arrivare all’esecutivo c’è la parte creativa, l’ideazione, poi il suo perfezionamento (con gli immancabili consigli del Cliente), fino alla realizzazione finale. Ogni fase del lavoro de grafico è ha un suo vocabolo che la descrive:
Il Rough (o sketch)
È il buttar giù idee disegnandole sulla carta, anche male. In questa fase non importa una buona realizzazione, serve trovare l’idea giusta
Il Layout
Una volta trovate le idee, si trasforma il disegno in qualcosa di più simile al prodotto finale: decidiamo le immagini da usare, le font con cui scrivere, dove sistemare i testi e gli altri elementi grafici presenti (loghi, box, splash, sfondi colorati, tabelle, infografiche, immagini scontornate) Il layout ci permette di avere un’idea abbastanza realistica di come sarà l’impatto del lavoro finito.
Se parliamo di grafica editoriale, relativa a libri e riviste, possiamo menzionare anche il “timone”, termine usato nell’editoria per indicare un documento che decide il numero di pagine e, l’ordine degli argomenti, la lunghezza del loro sviluppo e l’impostazione generale dello stampato.
Il Finish layout
Quando abbiamo realizzato un layout soddisfacente (e naturalmente approvato dal Cliente), procediamo a inserire nel layout le fotografie realizzate ad hoc, i testi reali, gli elementi nella loro dimensione definitiva.
Nella grafica editoriale (per esempio per libri e riviste) si fa spesso un “menabò”, un modello che serve per stabilire la sequenza dei testi reali e delle imagini reali con i loro ingombri, e per verificare lo sviluppo globale dell’intero prodotto editoriale.
L’esecutivo vero e proprio
È l’ultimo elaborato di questo processo, quindi è la fase che assegna al finish layout i requisiti di stampa
Come realizzare un esecutivo corretto in ogni dettaglio
Padroneggiare l’informatica è sicuramente un requisito fondamentale, ma non dimentichiamoci che le molteplici esigenze del mondo produttivo si conoscono e si sperimentano lavorando. Quindi, anche dietro ad un buon esecutivo c’è una formazione adeguata.
Evita alcuni errori fondamentali
Alcuni propongono tutorial o corsi online, come se si potesse imparare a guidare un’auto senza salirci sopra nemmeno una volta! È importante scegliere una scuola di Grafica con una sede strutturata e insegnanti che portano nella scuola decenni di esperienze lavorative.
Se pensi che un’Accademia con una sede e dei professionisti come decenti sia quello che fa per te, non esitare a contattarci! Intanto dai un’occhio al nostro corso di grafica pubblicitaria!