La fotografia è espressione del tempo. E’ fermare l’attimo. Cogliere un’occasione. Bisogna, però, saperlo fare nel modo giusto.
Finiti i tempi della scuola e dei compiti, dei pomeriggi di studio e di fantasticherie sul “che farò da grande”, il mondo adulto trascina inevitabilmente chiunque in quello del lavoro. E una delle più grandi fortune, nella vita, è quella di farne uno che ci piaccia davvero. Riuscire a trasformare
i propri interessi nella propria professione è l’aspirazione di chiunque, perché significa riuscire a superare sconforto, stress, scadenze e momenti bui grazie all’amore per ciò che si fa. Non è (solo) questione di fortuna:
passione,
costanza e
talento sono tre ingredienti fondamentali. E Joe Robison ne sa qualcosa.
Da Flickr a Coca Coca: la fotografia da passione a professione
Joel Robison è un trentunenne canadese come tanti altri. Ha studiato per diventare insegnante e, fino al momento della laurea, era sicuro che la sua strada fosse quella. Almeno finché non si è iscritto a
Flickr. In quel momento, a suo dire, è stato come avere un’illuminazione. Aver visto persone sperimentare con la fotografia e dare vita a piccole opere d’arte gli ha fatto capire che, probabilmente, era quello che voleva dalla vita. Così Joel, fino a quel momento inesperto, ha comprato una macchina fotografica su eBay e ha cominciato a scattare.

Man mano che andava avanti, man mano che le sue foto prendevano vita, la passione cresceva sempre più. Stando ad una sua intervista, interagire con altri artisti nella community di Flickr lo ha aiutato ad alimentare questa naturale attitudine. Ben presto ha scaricato
Photoshop e, dopo averci preso la mano, le sue foto hanno cominciato ad assumere quel caratteristico aspetto surreale, divenendo istantanee di un mondo fantastico e paradossale, quasi come se fosse una piccola
Alice nel suo personale
Paese delle Meraviglie (tema che infatti è uno dei più ricorrenti).

La sua popolarità sul social network blu e fucsia è cresciuta poco a poco, ma la vera svolta è arrivata con una foto in particolare. Era una semplice foto scattata sulla neve, con delle bottiglie di
Coca Cola in bella vista e lo stesso Joel sullo sfondo che ne beve una. Una foto come tante, in fondo, non fosse altro che quella foto è stata vista dall’azienda della famosa bibita gasata che dopo poco lo ha contattato per chiedergli il permesso di condividerla su
Twitter. Una foto che, senza che Joel lo immaginasse, gli ha aperto le porte del mondo del lavoro.

Da lì alla proposta di lavoro, sono passate solo tre settimane. Gli è stato chiesto di gestire in prima persona la la pagina Flickr della Coca Cola e di continuare a postare foto che avessero come protagonista la loro bevanda, in maniera da riuscire a creare una vera e propria community basata sull’allegria, sulla felicità, positività: in poche parole, sui valori dell’azienda. Il passo successivo, nel 2013, è stato quello di diventare il
fotografo ufficiale per il
FIFA World Cup Trophy Tour, un tour attraverso novanta diversi stati, organizzato da FIFA in collaborazione con Coca Cola.

Come una
Cenerentola moderna, quindi, Joel Robison è passato dall’essere un semplice ragazzo con la passione della fotografia, all’essere una
risorsa preziosa per una delle più grandi e importanti aziende al mondo. Al di là della straordinarietà della vicenda, tuttavia, gli elementi della sua storia sono quelli di ogni storia vincente, grande o piccola che sia. Ciò che gli ha permesso di arrivare dritto al cuore di migliaia di persone – e agli occhi della Coca Cola – è stato il suo amore per lo
storytelling, il suo voler raccontare qualcosa. La voglia di
esprimere se stesso attraverso l’arte è evidente nei suoi scatti. Mai freddi, mai vuoti, ma ricchi di contenuti e di emozioni. Per arrivare a trasmettere qualcosa, bisogna avere qualcosa da dire.

Joel Robison ha avuto sicuramente quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Più di ogni altra cosa, però, ha avuto il
coraggio di inseguire la sua
passione ed i suoi
sogni, e di lasciarsi condurre da loro fin dove non avrebbe mai immaginato. Non era tanto importante che non avesse mai scattato in vita sua, o che non possedesse una macchina fotografica. Ha sentito il richiamo e ha cominciato a percorrere la sua strada. È per questo che la sua storia ed i suoi scatti sono un’
ispirazione per centinaia di persone in tutto il mondo.
Se vuoi lasciarti ispirare da Joel e fare della tua passione per la fotografia la tua professione, forse dovresti prendere in considerazione l’idea di seguire un corso. Hai già dato uno sguardo al nostro corso di Fotografia a Genova?
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